NOSTRA SIGNORA DI BONU IGHINU
Nel XIII secolo, il castello di Bonvehì ed il territorio circostante, appartenevano alla famiglia Doria, signori del Giudicato di Torres e la chiesa, governata da un rettore sorgeva presso il villaggio medievale, oggi completamente distrutto, ma ampiamente citato nel Condaghe di san Pietro di Silki. Dai documenti della Diocesi di Bosa del 1341-1360, si parla della fissazione del Decimarum. Col tempo, la chiesa ed il villaggio subirono sorti differenti e mentre la prima rimase sempre aperta al culto, il villaggio si spopolò lentamente. Ciò avvenne prima del 1435-35, poiché nella spartizione delle terre appartenenti alla contea di Monteleone, dopo la sconfitta dei Doria, il villaggio non è più citato.
L'edificio sacro era di ridotte dimensioni, come quelle di Santa Caterina, Sant'Andria e Santa Ittoria, i cui resti sono ancora visibili, alle pendici del castello di Bonvehì. Il santuario venne costruito intorno al 1600, con l'ampliamento dell'impianto originario. Si tratta di una struttura complessa, formata da diversi ambienti: la chiesa vera e propria, le cumbessias, le logge ed alcuni palazzotti. Tali ambienti si popolavano soprattutto la terza domenica di settembre, quando in occasione della festa, i pellegrini prendevano dimora nelle cumbessias e nei palazzotti; i merciaioli si riunivano nelle logge, dove vendevano ogni tipo di mercanzia.
Nel 1797 la facciata della chiesa, con l'annessa scalinata, venne ricostruita ed ampliata. L'interno è semplice e sobrio, presenta la classica forma a croce latina, con navata unica e transetto con cappelle. La copertura è a botte. Sino agli anni Sessanta le pareti erano addobbate da ex voto, donati da migliaia di fedeli, soprattutto emigrati, devoti alla Vergine, che qui ha il titolo dell'Addolorata.
Scheda dal vecchio sito Santuario di Bonunighinu
la festa
La terza domenica di settembre ed è preceduta dalla novena. Il venerdì i devoti arrivano a piedi in pellegrinaggio ed il sabato sono celebrati i vespri. Il giorno solenne, vengono officiate varie celebrazioni
Tra gli appuntamenti civili, manifestazioni canore ed attrazioni per i giovani
Altro pellegrinaggio, la terza domenica di maggio
Come si raggiunge
A circa 4 km da Mara. E' ben segnalata anche sulla Statale 292 in direzione Romana, con deviazione al km 44. Da qui una stradina in salita da percorrere per meno di 4 km.
L'area è ricca di emergenze archeologiche e storiche, come il sito prenuragico "Sa Ucca 'e su Tintirriolu" ed i ruderi del castello
Per saperne di più
sardegna cultura - santuari cristiani
L'edificio sacro era di ridotte dimensioni, come quelle di Santa Caterina, Sant'Andria e Santa Ittoria, i cui resti sono ancora visibili, alle pendici del castello di Bonvehì. Il santuario venne costruito intorno al 1600, con l'ampliamento dell'impianto originario. Si tratta di una struttura complessa, formata da diversi ambienti: la chiesa vera e propria, le cumbessias, le logge ed alcuni palazzotti. Tali ambienti si popolavano soprattutto la terza domenica di settembre, quando in occasione della festa, i pellegrini prendevano dimora nelle cumbessias e nei palazzotti; i merciaioli si riunivano nelle logge, dove vendevano ogni tipo di mercanzia.
Nel 1797 la facciata della chiesa, con l'annessa scalinata, venne ricostruita ed ampliata. L'interno è semplice e sobrio, presenta la classica forma a croce latina, con navata unica e transetto con cappelle. La copertura è a botte. Sino agli anni Sessanta le pareti erano addobbate da ex voto, donati da migliaia di fedeli, soprattutto emigrati, devoti alla Vergine, che qui ha il titolo dell'Addolorata.
Scheda dal vecchio sito Santuario di Bonunighinu
la festa
La terza domenica di settembre ed è preceduta dalla novena. Il venerdì i devoti arrivano a piedi in pellegrinaggio ed il sabato sono celebrati i vespri. Il giorno solenne, vengono officiate varie celebrazioni
Tra gli appuntamenti civili, manifestazioni canore ed attrazioni per i giovani
Altro pellegrinaggio, la terza domenica di maggio
Come si raggiunge
A circa 4 km da Mara. E' ben segnalata anche sulla Statale 292 in direzione Romana, con deviazione al km 44. Da qui una stradina in salita da percorrere per meno di 4 km.
L'area è ricca di emergenze archeologiche e storiche, come il sito prenuragico "Sa Ucca 'e su Tintirriolu" ed i ruderi del castello
Per saperne di più
sardegna cultura - santuari cristiani